Poggio
Catino
384
mt. s.l.m.
Cap 02040
Distanza da Rieti 41 Km
Stazione: P. Mirteto Scalo
Numeri utili:
Comune ............ 0765 411021
Pro loco ............ 0765 411303
Ufficio postale .... 0765 411018
Farmacia ........... 0765 411219
Dov'è - Nella Sabina, la terra di un popolo italico fra
i più antichi. Fiero e generoso, guerriero e contadino contribuì
alla nascita di Roma e all'affermazione della sua civiltà
nel mondo. Sulla riva sinistra del Tevere, una terra fertile che
si modula in piccole valli con vigneti, casolari sparsi, dovunque
olivi e tanti Paesi in cima alle colline. Poi il primo contrafforte
appenninico dei Monti Sabini.Poggio Catino e Catino sono due centri
urbani poco distanti tra loro, a circa 385 metri di altitudine e
costituenti lo stesso Comune.
Alle spalle, un territorio interamente coperto da boschi nel quale
s'inerpica la strada che conduce a Rieti attraversando il torrente
Calantino che scorre dentro una gola profonda tra i resti di due
antichi castelli: Tancia sul lato settentrionale e Fatucchio su
quello meridionale. Due vette sul crinale: Monte Pizzuto (1288 mt.)
e il Tancia (1292 mt.). Un panorama ampio e luminoso che si estende
da sud-est a nord-ovest e su cui giocano i colori forti del crepuscolo
e le ombre lunghe dei colli.
I Paesi di oggi sono gli stessi di mille anni fa, ciascuno di loro
conserva gelosamente qualcosa che ne testimonia l'antica origine
castellana: chiese, torri, mura, porte, le piccole strade, fonti,
molini. Ovunque, tracce di un tempo ancor più remoto: resti
di antiche ville romane così numerose in questo territorio
vicino a Roma. Una terra dove esiste il passato.
Cenni
Storici
L'Italia, dopo le invasioni barbariche del V° secolo e la fine
dell'Impero Romano (476) fu dominata dai Longobardi, un popolo d'origine
germanica, per poco più di due secoli dal 568 al 774. I Longobardi
del Ducato di Spoleto costruirono Catino verso la fine del secolo
VII° e vi insediarono una loro Fara (gruppo di guerrieri legati
da vincoli parentali) con l'intento di progettare terre fertili
e una posizione strategicamente importante.
La strada di collegamento (via alternativa alla Salaria) tra la
Sabina e Rieti era quella del Tancia che affrontava il contrafforte
appenninico nei pressi di Catino. Vi costruirono una fortezza (Rocca
con Torre) appunto per presidiare l'accesso a questa via. Il Tevere,
poco distante, costituiva il confine tra il Ducato Romano e i territori
longobardi. Intorno a Catino, dopo le devastanti incursioni barbariche,
si ricostituì e sviluppo un tessuto economico e sociale e
questo Castello fu sede di un potere forte con ampia giurisdizione
territoriale. Si mantenne indipendente dal vicino monastero di Farfa
(uno dei più potenti feudi ecclesiastici allora esistenti)
fino al secolo XI° quando venne acquisito insieme al suo vasto
e ricco patrimonio di terre, case, chiese, selve, molini. Governato
da una ristretta oligarchia (Boni Homines), possedeva altri piccoli
castelli come Luco (in zona S. Valentino di Poggio Mirteto), Poggio
Ciciliano, Rocca Forcelle, le Rocche di Tancia e Fatucchio. Poggio
Catino (Podium de Catino) fu costruito sul Monte Moricone ed è
citato per la prima volta nel 1072 in un documento farfense. Venne
realizzato per far fronte ad un incremento demografico considerevole
(Catino, data la peculiarità del sito non poteva sopportare
un ampliamento urbanistico) oltreché per motivi di controllo
signorile dell'espansione economica in atto.
Sulla collina di Moricone, in posizione eminente, è situata
la Rocca (detta "La Terra"), un bastione cilindrico molto
ampio e senza copertura e, intorno ad esso, la chiesa e le case
protette da una cinta muraria raccordata a possenti torrioni con
porte e posterle. Verso la metà del secolo XII° il Castello
di Catino e il suo Poggio si costruirono in libero Comune acquisendo
una qualche autonomia ma fu sempre presente un Signore che ne possedeva
il patrimonio ed esercitava il potere.
Questo assetto rimase in vigore fino al XIX° secolo. Si succedettero
i Conti di Sant'Eustachio, gli Orsini, i Savelli, i Capizucchi,
e gli Olgiati (1614-1816). In particolare gli Olgiati hanno lasciato
significative tracce della loro presenza realizzando l'acquedotto
della Canale (16161), ricostruendo la Chiesa di San Nicola (1621)
e restaurando il Palazzo Baronale con il giardino, oggi sede del
Comune e Centro Congressi. Il Papa Paolo VII° il 6 Luglio 1816
abolì i diritti feudali. Il 19 Ottobre 1816 Giovan Battista
Olgiati rinunciò in forma legale alla giurisdizione baronale
di Poggio Catino e Catino. Nel 1817 Poggio Catino aveva 368 abitanti,
era "appodiato" (frazione) di Poggio Mirteto insieme a
Catino che ne aveva 255.
Divenne Comune autonomo con Catino "frazione" nel 1853.
I due insediamenti avevano 751 abitanti, 143 dei quali residenti
in campagna, suddivisi in 157 famiglie che vivevano in 149 case.
Si ringrazia
il Sig. Rodolfo Cortesi per la gentile concessione dei testi
Da visitare:
Castello di
Catino, con torre pentagonale, Chiesa Santa Maria dei Nobili, Chiesa
di Sant'Agostino, Cappella di Santa Caterina,
La Rocca di
Poggio Catino, Chiesa di San Nicola di Bari, La Dama Bianca.
www.sabina.it/comuni/pogcatino.html
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