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Sono un medico ed ho la passione di produrmi in proprio il vino.
Nell’aprile del 2000 insieme a mia moglie abbiamo compreto un piccolo casolare in Sabina con annesso un piccolo vigneto con uve rosse, Sangiovese, alcune piante di Prugnolo e Sagrantino, e uve bianche di Grechetto e Trebbiano Toscano, in cura con un fattore che, prima di me, aiutava il vecchio proprietario. All’atto dell’acquisto gli chiesi di togliere il vigneto e di sostituirlo con degli alberi di ulivo. Alla mia richiesta, tristemente, il fattore rispose “Dottore, la vigna è in fiore, la prego, la togliamo a settembre dopo la vendemmia?”. Acconsentii e questa decisione ha contribuito a far nascere un passione di cui sconoscevo completamente tutto.
Da allora mi sono documentato, ho letto, ho seguito corsi ed ho cercato ogni anno di migliorare il mio prodotto, curando la terra ed i vigneti, selezionando le uve e migliorando la cantina ed il metodo di conservazione.
Spinto dagli amici, alcuni anche sommeliers, che gradivano il mio prodotto e mi esortavano a continuare, nel 2003 mi sono comprato la mia prima botticella di rovere e mi sono lanciato nel mondo del legno. Ho prodotto il mio primo Sangiovese maturato in legno, chiamato, ”Rosso del Poggio Riserva 2003” di ” Vigna Luigia” (dal nome di mia moglie, mia musa ispiratrice).

Dopo la vendemmia, eseguita la prima settimana di settembre, il caldo e la scarsità di acqua, in seguito alle mancate pioggie primaverili, in Sabina ha maturato le uve molto prima rispetto al passato, la pigiaderaspatura e la fermentazione alcolica eseguita in tino di legno di castagno, il mosto è stato prelevato e le vinacce torchiate dolcemente e conservato in botte di vetrocemento fino a Dicembre e successivamente messo nella piccola barriques per 5 mesi e quindi imbottigliato ad affinare per un periodo di sei mesi.
Il bianco segue il procedimento classico con la “fermentazione in bianco” che prevede all’atto della vendemmia la pigiaderaspatrice, la torchiatura leggera e la fermentazione alcolica direttamente in botti di vetrocemento. Nei successivi 5 mesi il vino viene travasato 3 volte e successivamente imbottigliato per 3 mesi prima di essere pronto per la tavola.

 

Il tempo passa e la maturità vinicola migliora. Nasce L'Infedele. opera unica, una scommessa, un gioco, che ho realizzato insieme al mio amico Luigi Salvo, imprenditore vitivinicolo siciliano, sommelier, abilitato degustatore ufficiale A.I.S, è costituito per il 60% da selezionate uve Sangiovese, allevate con cura c/o Poggio Catino in provincia di Rieti, la cui fermentazione si è svolta in botte di castagno a 24-25 C° per otto giorni, successivamente il vino è rimasto per sei mesi in vasche di vetrocemento dove ha svolto la fermentazione malolattica. Il restante 40%, invece da uve siciliane, Nero D'avola e Merlot, allevate a Guyot nella provincia di Trapani, la fermentazione alcolica si è protratta per 15 giorni in acciaio inox a temperatura controllata di 26-28 C° per il Nero D'avola e per 20 giorni alla stessa temperatura per il Merlot, alla quale fa seguito per entrambi un affinamento in barriques Troncais e Allier per tre mesi. Il vino è stato assemblato ed imbottigliato nella cantina di Poggio Catino (Rieti) a Vigna Luigia, ed è stato affinato ulteriori sei mesi in bottiglia.


Nel cassetto ho un’altra ambizione. Creare un vigneto di Nero d’Avola in Sabina. Ardito?


Fabio Romeo